INTERROGAZIONE n. 65 del 15/07/2022
Progetto “Cantiere Abatemarco” e situazione interventi di ingegnerizzazione delle reti idriche.

Al Presidente della Giunta regionale

Premesso che:
- l’acquedotto Abatemarco è il più grande e complesso degli schemi idrici della Calabria. Attraversa per oltre 60 km alcune delle aree geologicamente e morfologicamente più tormentate dell’intero territorio calabrese. Le elevatissime pressioni di esercizio e l’instabilità dei versanti attraversati lo rendono sovente soggetto a rotture con interruzioni dell’esercizio. I due centri di utenza più rilevanti (le Città di Rende e Cosenza) sono posti al termine del suo lungo sviluppo subendo in tal modo ogni perturbazione dell’assetto funzionale dello schema. L'Abatemarco fornisce il 10% di tutte le risorse idriche degli acquedotti regionali. Costruito negli anni ’70, ha una rete di 200 km di condotte ed eroga 25 milioni di metri cubi d'acqua a 25 Comuni: San Donato di Ninea, Altomonte, San Sosti, Mottafollone, S. Agata d'Esaro, Malvito, S. Caterina Albanese, Roggiano Gravina, Tarsia, San Marco Argentano, Cervicati, Torano Castello, Montalto Uffugo, S. Martino di Finita, Lattarico, Mongrassano, Cerzeto, Rota Greca, S. Benedetto Ullano, Bisignano, Carolei, Mendicino, Rende, Castrolibero e Cosenza. Considerato che: - nell'estate del 2017 Regione Calabria, Sorical, Università della Calabria e i Comuni interessati, nel mezzo di una crisi idrica aggravata da un lungo periodo di siccità, definirono una serie di interventi per la messa in sicurezza dello schema idrico dell’acquedotto Abatemarco e per l’ingegnerizzazione delle reti idriche dei comuni serviti dallo stesso acquedotto;
- il 12 settembre 2018 l’assessore regionale alle infrastrutture dell’epoca, Roberto Musmanno, ha illustrato ai sindaci dei Comuni serviti dall’acquedotto Abatemarco il progetto “Cantiere Abatemarco”, oggetto di un protocollo d'intesa approvato dalla Giunta regionale con delibera n. 447 dell’11 ottobre 2018, che regolava i rapporti fra Regione, Autorità idrica della Calabria (Aic), Sorical e Amministrazioni locali. La stessa delibera stabiliva che i perimetri territoriali potevano essere anche diversi, su richiesta dei singoli Comuni e per manifesta volontà dell’Autorità Idrica Calabrese e della Sorical;
- nell’ambito del “Cantiere Abatemarco” sono stati previsti importanti lavori per un progetto a sistema unico che prevedeva da un lato lavori infrastrutturali per 10 milioni di euro sulla condotta adduttrice e per quasi 13 milioni di euro sulle reti comunali dei 25 Comuni serviti dall'acquedotto, - dall’altro alcuni importanti innovazioni nella gestione amministrativa del servizio idrico. Nello specifico, i lavori infrastrutturali avrebbero dovuto consentire la riduzione delle perdite idriche sulle reti dei Comuni. Da un punto di vista amministrativo invece, era previsto il censimento delle utenze, l’installazione di nuovi contatori e la fatturazione bimestrale e riscossione di crediti con il supporto di Sorical al fine di ridurre gli allacci abusivi e la morosità. Erano previsti inoltre altri interventi per l’ingegnerizzazione delle reti idriche, già avviati per Cosenza, e che avrebbero dovuto essere estesi ai rimanenti Comuni serviti dall'Abatemarco;
- il 24 novembre 2020 la Regione Calabria su proposta dell’Assessore all’Ambiente dell’epoca, .............., ha comunicato alla Sorical la volontà di demandare l’attuazione del protocollo d’intesa “Cantiere Abatemarco” al dipartimento Tutela dell’ambiente. Con la stessa delibera, la Regione ha disposto anche il subentro dello stesso dipartimento nella procedura di progettazione e appalto degli interventi di ingegnerizzazione delle reti idriche di distribuzione cittadine, invitando Sorical ad inviare tutta la documentazione prodotta fino a quel momento;
- il 13 aprile 2021 i sindaci dei Comuni della provincia di Cosenza serviti dall’acquedotto Abatemarco, alla presenza dell’assessore all’Ambiente, ............, hanno firmato l’Accordo di programma per poter avviare le gare d’appalto e i successivi lavori sulle reti idriche comunali. L’assessore, in quell’occasione, riferiva di aver siglato altri cinque accordi, su base provinciale, con i Comuni più grandi, per circa 58 milioni di euro che, sommati ai 12 milioni del progetto “Cantiere Abatemarco”, portavano a 70 milioni gli investimenti complessivi destinati al settore delle reti idriche. Il piano complessivo prevedeva una fase iniziale di studio dei circa 1.200 km di reti idriche cittadine, il rilievo e la mappatura della rete;
la restituzione dati;
la ricerca perdite;
il rilievo contatori di utenza;
l’analisi delle utenze;
la campagna di monitoraggio portate, pressioni e livelli serbatoi e misura del grado di perdita;
la costruzione di un modello matematico per la simulazione del funzionamento della rete;
l’individuazione degli interventi da realizzare;
la distrettualizzazione della rete. Prevista anche una serie di lavori per la realizzazione di nuovi tratti, per riparazioni di perdite, sostituzione di valvole e contatori. Tenuto conto che: - i risultati attesi del progetto riguardavano la razionalizzazione del modello organizzativo, la riduzione delle perdite fisiche e amministrative, la riduzione dei costi della gestione amministrativa, l’agevolazione per gli utenti attraverso la fatturazione bimestrale. Nello specifico le attività del progetto “Cantiere Abatemarco” prevedevano: regolazione del servizio attraverso la redazione di un “regolamento unico di somministrazione di acqua potabile, redazione di un contratto di utenza, verifica della tariffe applicate ed elaborazione della tariffa del servizio idrico integrato”;
ricognizione attraverso l’acquisizione, verifica, integrazione dei dati di utenza;
organizzazione dei percorsi di lettura nell’aree urbane, verifica e lettura dei contatori, bilancio idrico, acquisizione storica dei consumi;
fatturazione attraverso la lettura dei contatori, calcolo degli importi da fatturare, emissione delle fatture intestate al Comune e relazione con l’utenza. Preso atto che: - è necessario fare chiarezza sul progetto “Cantiere Abatemarco” per non andare incontro ad un possibile disimpegno di quelle risorse finanziarie allocate nel Por Calabria 2014/2020 e nel Patto per la Calabria e che, per gli interventi di ingegnerizzazione delle reti idriche, riguardano, oltre ai comuni del cosentino ricadenti nel progetto “Cantiere Abatemarco”, anche i 5 comuni capoluogo di provincia (per oltre 30 milioni di euro), altri 6 comuni della provincia di Catanzaro (Lamezia Terme, Sellia Marina, Soverato, Borgia, Girifalco, Curinga), 11 comuni della provincia di Cosenza (Corigliano-Rossano, Castrovillari, Acri, Cassano allo Ionio, San Giovanni in Fiore, Amantea, Cetraro, Scalea, Paola, Luzzi, Crosia), 7 comuni della città metropolitana di Reggio Calabria (Siderno, Taurianova, Palmi, Gioia Tauro, Villa San Giovanni, Rosarno, Locri), 3 comuni della provincia di Crotone (Cirò Marina, Isola di Capo Rizzuto, Cutro), 9 comuni della provincia di Vibo Valentia (Ricadi, Tropea, Pizzo, Nicotera, Mileto, Serra San Bruno, Rombiolo, Filadelfia, Zambrone), per un totale di € 99.605.083,67. Altri 14 milioni di euro, sempre relativi al progetto “Cantiere Abatemarco”, risultavano essere destinati ad interventi di regolamentazione, ricognizione delle utenze e installazione di contatori di ultima generazione, nel complesso funzionali alla successiva fatturazione diretta alle utenze per come richiesto dalla normativa nazionale vigente e dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), che approva le tariffe da applicare all’utenza;
- la Calabria è l’unica regione d’Italia che non ha adeguato la gestione del servizio idrico alle norme nazionali, con un ritardo che sta compromettendo la qualità del servizio e aumentando il numero dei Comuni in dissesto finanziario. Tutta la Calabria vive una continua emergenza idrica: le strade si allagano, il servizio viene spesso interrotto, non esiste una mappatura, trovare i punti di rottura è spesso un’impresa, stante la gestione frammentata delle reti;
- al momento non risulta essere stato effettuato nessun intervento sull’acquedotto Abatemarco, per perfezionare il servizio e modernizzare un impianto spesso inefficiente, obsoleto e costoso. Gli utenti dei comuni del cosentino lamentano frequenti disservizi e gli Enti sono costretti agli straordinari per mettere una pezza sulle malridotte condotte. Tutto ciò premesso e considerato INTERROGA il Presidente della Giunta regionale
Per sapere:
1. che iniziative stia assumendo la Regione Calabria, dopo l’approvazione della legge relativa all’organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente e la pubblicizzazione di So.Ri.Cal., per definire il soggetto attuatore del progetto “Cantiere Abatemarco”, sbloccando le risorse impiegate e iniziando, così, concretamente il risanamento del sistema idrico calabrese, con un migliore utilizzo della rete e il recupero di notevoli volumi d’acqua;
2. se intende attivarsi per conoscere la situazione dei vari interventi previsti nel progetto “Cantiere Abatemarco”, l’attuale effettiva disponibilità delle risorse impegnate negli anni, ottenere precise indicazioni sui tempi e sulle modalità di esecuzione degli stessi, stante l’assoluta emergenza in cui versa il servizio idrico integrato della Calabria.

Allegato:

15/07/2022
D. TAVERNISE